Lo spettatore si trova immerso in uno studio radiofonico di una stazione radio collegata a un network nazionale – TIN (Turbo Italia Network) – e partecipa al processo di nascita delle le notizie, vere o false che siano, a ciò che sta dietro le quinte e a ciò che nutre economicamente e culturalmente un’emittente. In un mondo che rischia la deriva, due conduttori, uno stagista, un fonico e un immigrato mediorientale, ex giornalista, sono i componenti di una piccola radio in crisi. La notizia di una bambina siriana che tenta di attraversare il confine con la Francia e le cruciali prese di posizione del governo, sono gli elementi che scatenano un forte contrasto interno di incomprensioni che metterà in dubbio l’intera tenuta delle trasmissioni.
Radio International è una commedia con tutti gli ingredienti comici e parossistici del genere, ma contemporaneamente è un testo drammatico per le contraddizioni e gli argomenti che vengono messi in campo: dalle tragedie dei migranti nel tentativo di oltrepassare il confine con la Francia alla presenza di un governo che vuole uscire dall’Unione europea e chiudere i confini, dalla libertà di informazione messa in discussione fino ai dubbi di quali siano i limiti della deontologia giornalistica e il rispetto delle fonti. La violenza del mondo contemporaneo è affrontata e stemperata in una commedia in cui si parla di noi, delle paure e dei temi cruciali che l’Europa e i suoi cittadini affrontano quotidianamente e della responsabilità che riveste l’informazione. Non è un’indagine bensì un gioco d’attore in cui i personaggi si trovano coinvolti in situazioni enigmatiche e paradossali.
Per costruire il progetto si è ripercorsa la storia del radiodramma che ha visto cimentarsi autori come Dylan Thomas, Durrenmatt, Orson Wells o Samuel Beckett che hanno reso grande il mezzo radiofonico, il più antico tra i mezzi di comunicazione di massa, ma ancora attuale e vivo. Il testo e l’allestimento, nascono all’interno di un progetto più ampio che si è sviluppato attraverso una serialità di 5 puntate che raccontano la trasformazione di un’emittente radiofonica e quella drammatica di un Paese nell’arco temporale di una settimana.
Presentato interamente con successo nella stagione 2020/21 con una nomination al premio UBU 2021, ora il progetto viene proposto in una nuova veste come spettacolo unico.
