La fiaba è sempre cominciata così: Cappuccetto disobbedisce e abbandona il sentiero per addentrarsi nel bosco… Anche qui, Cappuccetto e Lupo , nel ripercorrere la storia, prendono strade laterali, trasgrediscono, aprono varchi di libertà che nessuna delle stesure originali aveva previsto. E intanto scorrono fiori, travestimenti , foto ingiallite, il bosco, la paura, giochi pericolosi, spari di un cacciatore che da tempo pecca di protagonismo e ora spara a tutto quel che muove. Tutto questo crea scompiglio in un angolo di cielo in cui sono riunite per l’occasione le anime dei “padri” della fiaba, Charles Perrault e i fratelli Grimm, Jakob e Wilhelm, le cui dispute letterarie attirano l’attenzione di alcuni personaggi sfuggiti al destino ripetitivo della fiaba in questione e di qualche altra figura decisamente inaspettata. È un altro pubblico, invisibile, che assiste, sussurra al vicino, brontola, parteggia, litiga e soprattutto, in nome della tradizione, interviene. È il mondo adulto che vuole rimettere ogni cosa al suo posto e mentre è preso dai suoi princìpi dimentica di cambiare lo sguardo e di accettare il cambiamento. Ma Cappuccetto e Lupo ne hanno passate tante insieme, tante fiabe, tante epoche e tutte le lingue del mondo. Lei una ragazzina e lui pur sempre un lupo, ma il tempo cambia sempre tutto e loro adesso farebbero qualsiasi cosa per non arrivare alla battuta fatale: «Oh, nonna! Che bocca grande hai!».
Lunedì, 16 Febbraio 2026
CAPPUCCETTO ROSSO ERSILIADANZA
dagli 8 ai 13 anni
-
coreografia e regia Laura Corradi
interpreti Midori Watanabe, Alberto Munarin
disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro
foto Luciano Onza
produzione Ersiliadanza
