Piccolo Sushi è la storia di un ragazzino che cerca sé stesso e il suo posto nel mondo. In un angolo sperduto del Giappone, si ritrova, senza volerlo, schiacciato dalle tradizioni e dalle aspettative della sua famiglia, quelle di portare avanti l’attività ereditata, ovvero la vendita del pesce da strada. Ma Sushi, pur mettendocela tutta, non riesce proprio perché i suoi occhi immaginano, le sue mani creano e la sua mente viaggia lontano. Solo una voce lo guida nel suo percorso, una voce familiare fatta di insegnamenti preziosi, gli haiku, che affondano le radici nella cultura giapponese e brillano come stelle per rincuorarlo e indicargli la via. Si disegna così un mondo che vive di suoni evocati, di desideri portati dal vento, di contrapposizioni e sogni che prendono corpo davanti ai nostri occhi meravigliati. Il protagonista di questa nostra storia, cerca la sua strada, ci racconta il conflitto che ognuno ed ognuna di noi, prima o poi, si trova a dover affrontare, in bilico tra le aspettative della società in cui viviamo e i desideri profondi che ci abitano. Gli spettatori a cui questo lavoro è dedicato, possono immedesimarsi nel nostro Sushi, possono sentirlo vicino, come tutte quelle cose a cui sentiamo di appartenere. Piccolo Sushi è un inno alla rinascita, alla caparbietà di seguire i propri desideri e le proprie pulsioni, qualsiasi forma e sostanza esse abbiano. Uno spettacolo che indaga con delicatezza il tema della propria realizzazione e dell’identità, che può aiutare bambini e adolescenti bruchi a mettersi in gioco e a rialzarsi. Michela Marrazzi, utilizza una tecnica di animazione molto particolare, una marionetta ibrida a taglia umana manipolata attraverso l’utilizzo della bocca. Un lavoro di estrema precisione che rende ancora più magica la presenza scenica di Sushi. La scena e gli oggetti di cui si compone, evocano un Giappone senza tempo, dove confluiscono elementi della tradizione nipponica ed altri ispirati al mondo immaginifico di Miyazaki: entrambi, oggi come non mai, continuano a esercitare il loro fascino sulle nuove generazioni e non solo.
da Lunedì, 20 Aprile 2026 a Martedì, 21 Aprile 2026
PICCOLO SUSHI FACTORY COMPAGNIA TRANSADRIATICA
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uno spettacolo di Tonio De Nitto
da un’idea di Michela Marrazzi
con Michela Marrazzi
drammaturgia e regia Tonio De Nitto
puppet Michela Marrazzi
tecnica e cura dell’animazioneNadia Milani
scene Iole Cilento e Porziana Catalano
musiche originali Paolo Coletta
voice over Mitsuko Morita
luci Davide Arsenio
costumi Lapi Lou
tecnico Marco Oliani
un ringraziamento aTeresa Astarita, Luigi Di Giorno, Piergiorgio Martena, Cristina Mileti, Dario Rizzello, Simone Tafuro, Fabio Tinella
cura della produzione Claudia Zeppi
distribuzione Elisa Giacovelli, Francesca Vetrano
amministrazione Emanuela Carluccio
produzione Factory Compagnia Transadriatica
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Factory Compagnia Transadriatica nasce nel 2009 come associazione culturale ad opera di Tonio De Nitto, Paola Leone, Anna Miccolis e Fabio Tinella e dal 2010 svolge l’attività di produzione di spettacoli multidisciplinari, realizza progetti di cooperazione internazionale, progetti di teatro sociale; maturando prestigiose esperienze con azioni nate nel territorio salentino ed esportate in Italia e all’estero, partecipando ad importanti festival come il Fringe di Edimburgo, RomaEuropa Festival, Teatralia di Madrid e portando le proprie creazioni in Paesi come Belgio, Francia, Galles, Hong Kong, Inghilterra, Iran, Montenegro, Olanda, Romania, Spagna, Svizzera, Tunisia, Turchia.
Dal 2021 è riconosciuta dal Ministero della Cultura come Impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione e del teatro per l’infanzia e la gioventù. A marzo 2022 diventa un’impresa sociale. Le produzioni di Factory abbracciano la prosa e il tout public e i molti linguaggi della scena spaziando dal teatro d’attore alla narrazione, dal teatro danza al teatro di figura. Dal 2016 Factory favorisce l’accessibilità di persone con disabilità nello spettacolo dal vivo, attraverso produzioni teatrali, laboratori teatrali inclusivi ed azioni di accessibilità nell’attività di programmazione.
