Il giro del mondo in 80 giorni esalta l’avventura del viaggio come esperienza di vita, gioco, conoscenza, rischio. Il romanzo di Jules Verne è il pretesto per ripercorrere con occhi contemporanei un giro del mondo particolare, dove geografia, storia e scienza fanno da sfondo ad una azione teatrale che coinvolge il pubblico in uno spettacolo immersivo. Il racconto, ambientato nell’epoca della rivoluzione industriale, inizia da Londra, attraversa l'Egitto, l'India, Hong Kong, il Giappone e gli Stati Uniti per concludersi di nuovo a Londra. Un itinerario così lungo è una sfidaricca di imprevisti, una lotta contro il tempo che mette in gioco coraggio, abilità, amicizia. Lo spettacolo è un omaggio a Jules Verne ed al suo modo forbito di descrivere i luoghi come spazi ricchi di storie tanto reali quanto stravaganti. Il racconto suggerisce uno scenario retrò che ci riporta all’epoca delle macchine a vapore, i danzatori infatti saranno avvolti in un'atmosfera “steampunk” all’interno della quale però convivono le tecnologie interattive tipiche della Compagnia TPO. La macchina scenica amplifica il movimento dei danzatori nello spazio e nel tempo. Il corpo, in questo spettacolo, è il vero luogo del viaggio, nel quale si concentrano emozioni, sensazioni, dinamica, energia. La geografia dei paesaggi viene rivisitata e disegnata con una grafica animata in grado di eseguire salti temporali in luoghi surreali nei quali perdersi per ritrovarsi poi nello stesso punto.
da Lunedì, 26 Gennaio 2026 a Martedì, 27 Gennaio 2026
IL GIRO DEL MONDO COMPAGNIA TPO
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coproduzione Teatro Metastasio, Compagnia TPO
direzione artistica Davide Venturini, Francesco Gandi
performer Běla Dobiášová, Valentina Consoli
coreografie Anna Balducci
visual design Elsa Mersi
engineering Rossano Monti
musiche originali Francesco Fanciullacci
sound design Spartaco Cortesi
scene Livia Cortesi
costumi Annamaria Clemente
supporto pedagogico Sandra Goos
in collaborazione con Adriaan Luteijn, Chantal De Vries, Introdans (Arnhem, Nederland)
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Teatro visivo, emozionale, tattile, immersivo… Negli spettacoli del TPO il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni e il corpo. Grazie all’uso particolare del digital-design gli spettacoli si trasformano in “ambienti sensibili” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer e il pubblico stesso condividono la scena esplorando nuove forme espressive oltre le barriere di lingua e cultura. Ogni creazione nasce come “set”: una macchina scenica concepita per dialogare con l’attore in movimento, sia esso un danzatore o un gruppo di bambini. Immagini e suoni s’interfacciano quindi con il corpo, trasformando dal vivo i gesti in azioni interattive.
Il lavoro della Compagnia TPO è diretto da Davide Venturini e Francesco Gandi, insieme operano come art director di un team eclettico di ingegneri ed artisti dell’immagine e del suono. I guru del digital design applicato al teatro sono: Rossano Monti, (engineering); Elsa Mersi (visual design); Spartaco Cortesi, Federica Camiciola, Francesco Fanciullacci (sound design); Livia Cortesi, Massimiliano Fierli, Matteo Caramelli, Niccolò Gallio, Francesco Frosini (console). Oltre la macchina però agiscono i performer (anima e corpo), Valentina Consoli, Běla Dobiášová, Sara Campinoti, Daniele del Bandecca, Valentina Sechi, Francesco Dendi, danzano in armonia con le immagini ed i paesaggi sonori, facendo vivere l’esperienza del teatro attraverso il movimento.
