«Viola era piccola come una castagna. E il bosco era grande. Grandissimo. E nel bosco c’erano tante strade. Come nella vita. Dove prima sei una bambina, poi diventi un po’ grande, poi ancora più grande. E poi incontri tante persone e ti succedono tante cose e poi… e poi…e poi ti accorgi che il bosco l’hai attraversato tutto. E tu? …e tu sei sempre rimasta piccola come una castagna».
Viola racconta in terza persona di sé evocando la scansione dei momenti importanti della sua vita: quando è ancora una bambina, quando deve imparare cose difficili, quando arriva per lei il tempo di sposarsi e poi di invecchiare. E poi… Lo fa con uno sguardo universale verso un bosco-mondo che è poi la vita. Il racconto di Viola vive della scansione temporale degli appuntamenti di una vita che è la sua, ma potrebbe essere quella di ciascuno di noi. Le fasi del racconto vengono evocate sulla scena da un affresco di azioni accompagnate da: un concerto di oggetti color pastello; il suono di parole essenziali, il prendere vita di dialoghi che arrivano da un tempo lontano, l’odore di pioppo abete e pino, le corde di una chitarra.
Viola e il Bosco, rivolto ai bambini dai 6 agli 11 anni, utilizza un linguaggio semplice e un teatro d’attore coinvolgente per raccontare la crescita attraverso una metafora facilmente comprensibile per i più piccoli. Le esperienze di Viola riflettono le tappe universali della vita, rendendo il contenuto adatto e accessibile ai bambini della scuola primaria.